Lo “stress” è la reazione fisiologica messa in atto dal nostro organismo per adattarsi ad una situazione nuova.
Quante volte utilizziamo questo termine, ed i suoi derivati, per descrivere la nostra vita ed il nostro stato d’animo? Immancabilmente, o quasi, l’accezione che diamo a questa parola è negativa: lo stress è qualcosa di spiacevole, di nocivo, che dobbiamo evitare.
Ma in realtà non è del tutto corretto pensarla in questo modo: la completa libertà dallo stress è la morte! Ciò che bisogna fare, non è tanto cercare di sfuggire ad esso (cosa di per sé impossibile), bensì incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio.
C’è un tipo di stress che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti, pensiamo ad esempio ad una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità, ma anche maggiori soddisfazioni. In questo caso si deve parlare, più correttamente, di Eustress o stress buono): senza di esso non avremmo un motivo per alzarci la mattina!
Sono esempi di Eustress: l’eccitazione dell’imprenditore quando fonda un’azienda, le aspettative prima di un primo appuntamento o l’adrenalina dell’atleta al momento della gara.
Quando invece una situazione ci provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili, si parla di Distress (o stress cattivo). Gli effetti negativi si verificano quando vi è un’incongruenza fra le richieste dell’ambiente e la capacità soggettiva di esaudirle.
La differenza essenziale tra eustress e distress sta nella percezione della “fonte di stress”. Nel caso dell’eustress la “fonte di stress” viene percepita come una “sfida”. Nel caso deldistress, come una “minaccia”. Per questo motivo è importante coltivare il proprio atteggiamento di fondo verso la vita come di un luogo di “sfide” piuttosto che di “minacce”.
Se lo sappiamo gestire, l’Eustress può essere un nostro alleato!