La fobia è una paura intensa, sproporzionata e specifica nei confronti di un oggetto, di un animale, di una situazione, di un evento sociale e naturale il cui contatto determina un’acuta reazione d’angoscia e conseguente fuga.
Il fobico è cosciente del fatto che la propria paura è sproporzionata, ma, essendo la fobia una reazione irrazionale, tale consapevolezza non lo aiuta a superarla. Quindi, al fine di difendersi dal disagio emotivo da essa derivante, chi soffre di una fobia tende ad evitare il contatto con l’oggetto fobico e/o ad utilizzare degli oggetti controfobici (ai quali viene attribuita la capacità di scacciare l’angoscia).
Generalmente i contenuti delle fobie riguardano il pericolo fisico e le difficoltà interpersonali in situazioni sociali – dette “fobie sociali” (ad es. parlare in pubblico) -, che si possono presentare insieme o separatamente.
Ci sono genericamente due possibili origini dell’insorgere di una fobia:
- Trauma: un’esperienza negativa con un determinato oggetto può influenzare l’atteggiamento successivo.
- Fissazione: ogni bambino manifesta delle paure infantili, quando queste non vengono elaborate, il sintomo si rafforza ed insorge la fobia.
Le fobie sociali spesso si sviluppano quando i genitori, al fine di stimolarlo, mettono costantemente a confronto un figlio con le presunte qualità di altri fratelli/sorelle o di altri ragazzi/e.
Le fobie si possono trattare sia con i farmaci che attraverso la psicoterapia. Diversamente dal passato, oggi si tende ad utilizzare approcci psicoterapeutici brevi e focalizzati sul problema; mediamente per superare una fobia sono sufficienti dalle 10 alle 20 sedute.
Raramente ci si rivolge ad uno specialista per superare una fobia (accade solo nel momento in cui essa interferisce con il normale svolgimento della propria vita), ma se ciò si dovesse rendere necessario è importante non viverlo come un segno di debolezza… non c’è assolutamente nulla di male a chiedere aiuto.